lunedì 1 agosto 2011

Capri Film Festival

Man with sunglass in CapriCapri Film FestivalCapri Film FestivalRed Hair Ray-Ban WayfarerRed Girl SmileRed Girl
Red Girl PreraffaellitaCapri Film FestivalBrunette Girl smile with cigarette

Capri Film Festival, un set su Flickr.

Ho aggiunto altre foto poi ne metto altre già modificate a cui devo inserire solo i tag

giovedì 19 maggio 2011

sabato 12 giugno 2010

Film trash





l'altro giorno dopo la visione di uhf i videoidioti devo dire che ho molto apprezzato i film trash, specie se di una volta, quelli dalla risata non facile ma assurda, di quelle che tu pensi ma come gli è venuta in mente questa cosa? ma cosa c'entra ora? ah geniale! sono quel genere di film che fanno parodia di altri, instaurando una contaminatio bella e buona, ma non basta, perchè affiancano anche la trasformazione e la tradizione. Ti sollevano la vita.
Sono quel genere di film che hanno dato il via alla parodia, però non come i film d'oggi.
Si dovrebbe ben vedere la differenza tra uno e l'altro ma ora non sono in vena di fare le dovute differenzioazioni, anche perchè pccorrerebbe visionarne molti altri rispetto a quelli che ho visto e valutarli per questo determinato aspetto.
In ogni caso guardateli.

domenica 6 giugno 2010

certe volte

certe volte vorrei fosse solamente un sogno.
certe volte vorrei far parte solo di un sogno.
certe volte vorrei che fosse tutta una mia invenzione.
certe volte vorrei che fossi io la mia invenzione.
certe volte vorrei credere di potrermi svegliare.
certe volte vorrei credere di essere migliore.
ci sono tante certe volte, e tanti c'era una volta vorrei trovarmi al centro io.

venerdì 30 aprile 2010

E' tanto lo sò


Tanto non è abbastanza per descrivere il tempo che non scrivo qui, avevo anche pensato ormai di abbandonarlo perchè tanto sò che sono poche le persone che lo leggono, e quelle che lo leggono, non leggono quello che vorrei leggessero (cazzo quanti leggo). Molti pensieri mi sono balenati nella mente, molti altri ancora oramai sono andati persi. Mi dispiace? Certamente, infatti stò temporeggiando per farmi venire in mente pensieri oramai andati.
Pensavo allo scrivere, pensavo al mio scrivere.
Scrivo, se scrivere si può chiamare, però quando io scrivo apro sinceramente me stesso a tutti, lo faccio male, o forse sono solamente io fatto male.
La Prof. di storia del teatro leggendo alcune cose scritte da me mi ha giudicato ingiudicabile, l'ho preso come complimento, non lo era.
Ha detto:" ha un modo tutto suo di raccontarsi, di raccontare", grazie faccio io, "ma lo fa male" fa lei. Io l'ho continuato a prendere come compliemento.
Cosa mi spinge a scrivere? L'ho detto più volte, il peso sullo stomaco, perchè il punto è sempre quello.
Il peso sullo stomaco, e via con le facili battute, hai mangiato pesante, vedi forse è l'abbacchio.
Allora non chiamiamolo peso chiamiamola voglia, ecco voglia, che a questo punto non è una voglia sullo stomaco, che può risultare ambigua, ma si trasforma in una voglia di uscire dallo stomaco.
Ma basta tergiversare, sparlare e strombacchiare. Cosa voglio dire?
Semplicemente che quando scrivo metto in caratteri questa voglia/peso.
Sono una persona che non sempre ha dei punti fermi, non sono sempre sicuro di certe cose, tentenno sempre, però ce ne sono alcune con cui sono fermo. Una di queste? Il fatto che gli alieni possano avere una forma rettiloide, ecco questo per me non è minimamente realizzabile. Il perchè magari lo spiegherò in un post fattoappost(a).
Ore 00:24 stò vedendo il chiambretti night, aprendo una pag. c'è un articolo con titolo una cosa che si riferisce a difendere il proprio diritto fino alla morte.
Penso, penso che mi manca chuck palahniuk con i suoi libri, vorrei leggerne un'altro, ma ho paura, paura che sia al di sotto delle mie aspettative, che non sia forte, che non mi dia cose su cui pensare su cui scrivere, e ammettiamolo, su cui copiare.
Ho voglia di tornare indietro, a quando l'ulisse di james joyce mi faceva riflettere su nuovi modi di scrivere, flusso di coscienza lo si chiamava, mi veniva bene scrivere in quel modo, tutto come ti viene in mente, niente sintassi, filo logico alla lontana e a sprazzi, parole veloci, si mi ha sempre attirato. Una volta pensavo di più, oggi lo faccio meglio, ma una volta ne erano di più, erano più veri, dedicavo tempo a questa attività, pensare, oggi non ci si pensa al pensare, Dio come li invidio.
Prima mi dicevo di come mi piace fare l'avvocato del diavolo, di come mi piace mentalmente riuscire a rigirare una cosa per fare in modo che le cose giuste siano sbagliate e viceversa, purtroppo questo mi si rivolta anche nella vita reale, sò che alcune cose siano sbagliate, sò che non andrebbero fatte, pensate eppure mi viene così spontaneo crede che quelle cose in quel momento siano giuste, no non è vero sò che sono sbagliate, le faccio solo per rovinarmi, non sò perchè.
Più ne esco fuori e più mi tirano dentro, sentì una volta.
Si parla di gay al chiambretti.
A volte quando cerco di dormire penso, ragionamenti logici, pensieri per i problemi del mondo, per un mondo migliore, risolvo problemi ho la soluzione e poi dimentico tutto, che cattiva persona che sono! Potrei salvare il mondo e lo faccio solo a livello teorico, ma è anche giusto così perchè i problemi con risposta a livello teorico funzionano solo a livello teorico, sono molte le cose che funzionano a livello teorico ma a livello pratico non servono a una cippa.
Futuro, una pubblicità ne parla per una macchina, mi chiedo dove sarò io nel futuro, forse barbone, forse minchione, sono molte le mie aspettative, ma non ho programmi precisi, ho idee di cosa vorrei essere ma non prendo strade per esserlo.
Desidero tanto una wacom migliore, vorrei ritornare a colorare, mi rilassava, la mia vecchia oramai non funge più chissà perchè i driver non sono mai quelli buoni.

venerdì 4 dicembre 2009

Quanto cazzo di tempo eh?


Non sarò mancato a nessuno tranne che a me stesso, il che mi stà pure bene. Sono bloccato tra corsi universitari e quant'altro, che però non giustifica la mia completa assenza per mesi. Diciamolo non ha molto senso scrivere se non si ha davvero niente da dire. La cosa bella è che io cosa di dire ogni tanto ne ho, ma la voglia manca.
Mi stò preparando psicologicamente per la tesi di laurea, ho un'idea per cercare di gettare le basi a nuovi studi e rivalutazioni sul fumetto, in Italia in particolare, sperando che possa avere un posto di maggior rilievo in molti istituti pubblici.
Oramai dire che si va in fumetteria fa pensare alle persone che nonostante tu abbia 20 anni o più sei rimasto infantile, che andare in fumetteria non è come andare in libreria, che se non esci con uno dei classici o con un mattone di libro, che oltretutto la maggior parte delle persone non ha mai neanche sfogliato ma lo ha ben sistemato in libreria a prendere polvere se tutto va bene, non hai cultura.
Perchè in fondo questo è, il fumetto per la stragrande maggioranza di persone, in Italia in primis, e cioè mancanza di cultura, qualcosa fatta per i ragazzini, qualcosa che non ha un vero valore, che chi ci campa non può essere preso sul serio.
Provate ad andare in una bilbioteca avete mai visto un fumetto? Mai visto un Manara? Un Crepax? O un Serpieri? Frezzato? Questo per citare dei colossi. Provate a chiedere a un qualsiasi studioso d'arte pittorica se ne ha forse sentito parlare mai di uno di loro. Eppure sono talenti che tutto il mondo ci invidia, che ci "rubano". E ho fatto nomi di grandi disegnatori, che poi è sempre stato un termine che mi ha sempre dato fastidio, prescinde da tutto quello che in realtà è il termine disegnatore.
Una volta la mia ex professoressa (fortunatamente) di Arte propose di andare al Comicon, mi sono detto che forse anche lei ne conosce di questa materia, che non si basa solo sulla pittura classica ma si affaccia anche su questa contemporanea. Questo è stato il mio primo pensiero, per essere subito sostituito con l'idea che invece non capisse un cazzo di nulla e che voleva una giornata fuori. Ha paragonato un disegnatore che disegnava le statuette della fertilità, solo con una tetta in più e di colori sgargianti (il nome di questo artista non lo ricordo minimamente) , con Milo Manara.
Indicativa di come avesse detto il primo nome a caso che aveva letto sul depliant.
Ebbene io mi sono rotto di tutto questo e di molto altro e se ci riuscirò farò una tesi proprio su questo. Il fumetto ha avuto, ed ha un grande peso, in molti campi, ed è ora di metterlo in luce.

sabato 5 settembre 2009

Verità nascoste

Sono tornato da tempo ma gli studi ormai mi hanno ingurgitato, così come un'affamato mangia una fetta di tacchino il giorno del ringraziamento (c'entra?). In ogni caso appena tornato dalle vacanze ebbi la prima botta, e dico in frotne per non smebrare troppo volgare. John Doe, il mio fumetto preferito tutto made in italy chiude. Nuovo dirigente dell'Eura ha detto stop a molte testate, tra cui il mitico JD, probabilmente uno dei fumetti che ha portato un'aria nuova. Ora chiude, magari verlo saputo prima si sarebbero cambiate molte cose, magari sarebbe finito tutto con la terza stagione, ci avrebbe rimasto l'amaro in bocca, ma cazzo, sarebbe stato un finale scelto dagli stessi autori e l'avrei apprezzato. Invece così tutto ad un tratto ci dicono:
Bene la quarta stagione è iniziata ed ora ve la chiudiamo ok?
Ora gli autori dovranno in pochi numeri abbozzare un finale non previsto.
Veramente i dirigenti dell'eura crederanno che ciò non avrà conseguenze? Credono che sia una mossa intelligente la loro? Secondo me non conoscono la rabbia dei lettori di fumetti, per quanto mi rigurda cercherò di evitare, dall'ultimo numero di JD in poi, qualsiasi cosa sia Eura, e come me credo faranno molti altri lettori risentiti di come siano stati trattati gli sceneggiatori, i disegnatori, e noi stessi.



Il video è stato postato su facebook da Carnevale, guardatelo.